da http://www.lanazione.it/prato/cronaca/2010/09/17/386015-console.shtml
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"Console
e ambasciatore
i referenti solo così eviteremo imbarazzi"
Cenni in consiglio sul corteggio: "Che farà Gestri all’Assedio?"
Prato, 17 settembre 2010 - «NON POSSIAMO tollerare che un evento come il Corteggio storico veda l’ingerenza della politica, che dovrebbe essere protesa a risolvere i problemi e non a cercare visibilità». Poi ancora: «Quanto all’illegalità, visti i suggerimenti che ci arrivano dalle istituzioni, c’è la necessità di relazionarsi solo con rappresentanze istituzionali, ambasciate e consolati o con persone indicate da loro. Perché coinvolgere altre presenze a vario titolo potrebbe creare imbarazzi». Infine l’ultima battuta: «L’illegalità delle attività economiche, soprattutto cinesi, è riconducibile a un sistema radicato sul territorio e questa non è un’illazione del sindaco ma un allarme lanciato da autorevoli addetti ai lavori come il procuratore nazionale antimafia, Piero Grasso, il suo predecessore, Pier Luigi Vigna, e la Fondazione Caponnetto».
Ieri in consiglio comunale si è riaccesa la polemica sulla partecipazione degli stranieri al corteggio storico e il veleno, anche questa volta, proprio come nella notte dell’8 settembre, è rimasto nella «coda» dell’intervento del sindaco Cenni, che in aula ha risposto a tre domande d’attualità presentate dal capogruppo Pd Carlesi, dal presidente Idv Donzella e dal consigliere Pd Mangani.
«Non tutte le occasioni possono essere trasformate in un palcoscenico di polemiche sterili che creano solo nuove divisioni — ha detto Cenni — Il corteggio storico è una doppia festa, civile e religiosa. Una festa di tutta la città e di tutti i suoi cittadini, nati a Prato o provenienti da altri paesi, per far rivivere le tradizioni del passato. Le istituzioni del territorio invitate e gli ospiti partecipano alla sfilata col proprio Gonfalone, ovvero un simbolo che rappresenta tutta la comunità, e non c’è bisogno di ulteriori sottolineature. Così la Provincia rappresenta tutti i cittadini del territorio, senza necessità di differenziazioni. Il compito della politica è cercare delle soluzioni con confronti che avvengano nei luoghi deputati, non porre questioni tese solo a creare polemiche senza offrire alcuna risposta ai cittadini e alle loro esigenze. Quanto alle parole del presidente della Provincia, Lamberto Gestri, sono molto rammaricato per essere stato trascinato in una sterile discussione e ora presterò attenzione se la Provincia terrà lo stesso comportamento in occasione di sfilate storiche organizzate dai Comuni limitrofi, come l’Assedio a Poggio a Caiano, oppure se l’atteggiamento tenuto riguarderà solo Prato, per montare un caso del tutto strumentale».
Cenni nel suo intervento ha fatto anche un appello a mantenere senso di responsabilità, al di là delle divisioni politiche, e la collaborazione tra istituzioni, ma ha evidenziato pure come il comportamento della Provincia la sera del corteggio sia stato fuori dal protocollo organizzativo della celebrazione: «E’ lecito intervenire così, a sorpresa e all’ultimo minuto, in una macchina organizzativa comunale partita non appena conclusa l’edizione dello scorso anno? Cosa accadrebbe se tutte le istituzioni che partecipano si comportassero come la Provincia e pretendessero di invitare a sfilare 30 ospiti ciascuna?».
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